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20190331 IV Quaresima C

 

Lc 15,1-3.11-32

Preti perfetti. Religiosi perfetti. Mariti perfetti. Mogli perfette. Genitori perfetti. Figli perfetti.

Dentro a ciascuno di noi abita un forte desiderio di perfezione: per noi e negli altri.

Ad essere più precisi: da una parte c’è in noi il desiderio della perfezione accompagnata da una facile auto-giustificazione se le cose non vanno come vorremmo, dall’altra c’è l’esigenza che gli altri siano perfetti, e su questo siamo un po’ intransigenti. Chiediamo il massimo dagli altri e poi noi ci concediamo dei buoni sconti.

Al contrario di noi (per nostra fortuna e per nostra salvezza!) Dio non agisce così. Egli per primo è perfetto e, solo in forza di ciò, desidera che lo siamo anche noi. Lo ha detto Gesù: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”.

E la perfezione del Padre sta nell’accogliere, amare e perdonare tutte le nostre imperfezioni di figli, a volte più simili al figlio minore della parabola di questa domenica (un po’ ribelli, orgogliosi, testardi, indipendenti, ma anche fragili e), altre volte invece più simili al maggiore (precisi, obbedienti, ligi al dovere ma incapaci di atteggiamenti di compassione, di fraternità…).

Il Padre è perfetto nell’amore, per questo diciamo che è un Padre misericordioso, appunto come il padre protagonista della parabola odierna. Ecco perché sempre Gesù nel vangelo ci esorta: “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso”.

Misericordiosi, come il Padre!

Qualsiasi sia la nostra vocazione, non siamo chiamati a viverla con perfezione (preoccupati a volte solo di una vuota e passeggera esteriorità), siamo chiamati piuttosto a viverla con misericordia.

Preti misericordiosi. Religiosi misericordiosi. Mariti misericordiosi. Mogli misericordiose. Genitori misericordiosi. Figli misericordiosi. Come il Padre!

Misericordiosi perché oggetto del suo amore che ci ama e perdona nelle nostre colpe; misericordiosi perché capaci a nostra volta di accoglienza, compassione, pazienza, perdono…verso i fratelli!


Signore Dio,
concedimi attraverso la tua Parola,
di conoscere te Padre buono
e di conoscere me figlio tuo peccatore.
Che io veda, Signore,
la mia miseria e la tua Misericordia,
il mio peccato e la tua Grazia,
la mia povertà e la tua Ricchezza,
la mia debolezza e la tua Forza,
la mia stoltezza e la tua Sapienza,
la mia tenebra e la tua Luce,
il mio inferno e il tuo Regno.
Te lo chiedo nella forza dello Spirito Santo
per mezzo di Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore.
Amen.

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