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“Maria, madre del nostro amore quotidiano”: questo il titolo del libretto per il mese di maggio che abbiamo preparato non solo insieme agli educatori del Seminario, ma anche in collaborazione con l'Ufficio per la pastorale familiare. Infatti, quest'anno, dedicato alla famiglia, abbiamo scelto di guardare a Maria, quale custode dell'amore nella sua famiglia, ma anche in ognuna delle nostre famiglie. Il libretto invita ogni giorno a meditare su alcuni passi dell'esortazione Amoris Laetitia di Papa Francesco, insieme ad un brano della Scrittura e ad una preghiera composta da noi seminaristi. Le preghiere ci suggeriscono di giorno in giorno alcune intenzioni che ci stimolano a riconoscere le situazioni di maggior bisogno e difficoltà intorno a noi e nel mondo. La preghiera del rosario, personalmente, così come in famiglia o comunitaria, diventa occasione per affidarci a Maria, contemplando l'amore quotidiano, ordinario, ma allo stesso tempo, straordinario che ha vissuto con Gesù e Giuseppe. Per questo motivo, il sussidio che abbiamo preparato diventa particolarmente utile per coltivare la preghiera in famiglia, nella vita del prete o del consacrato, come spesso il Papa ci invita a fare. Inoltre, all'inizio di ogni settimana, viene proposto un fioretto, un piccolo impegno settimanale da vivere in famiglia, per curare con alcuni gesti concreti l'amore quotidiano. Questi piccoli segni possano aiutarci a riscoprire la bellezza delle relazioni e fondarle sul rispetto, la fiducia e il perdono, condividendo la gioia per i momenti di felicità, ma confidando anche le fatiche e le incomprensioni. Per vivere la preghiera del rosario, possiamo trovare il libretto dei “Fioretti di Maggio” in parrocchia, in Libreria del Seminario o anche qui, nella nostra portineria. Il ricavato, come ogni anno, contribuirà alle attività della Comunità teologica.

I libretti per il mese di maggio sono a disposizione in Seminario o presso la Libreria del Seminario. 

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È domenica sera, appena tornati della Settimana Vocazionale. Vibra il telefonino, che annuncia l’arrivo di un whatsapp da parte di una catechista di Motta: “Grazie di cuore per la preziosa e significativa testimonianza che avete dato questa settimana ai nostri ragazzi: avete riempito il cuore di gioia e di speranza. Dio non chiede cose grandi e impossibili, ma chiama ognuno di noi ad essere grandi nelle piccole e ordinarie cose di tutti i giorni e con Lui tutto è possibile. Buon cammino e buon lavoro con i vostri, ma anche un po’ nostri, seminaristi!”.

Sì, noi seminaristi adesso ci siamo anche un po’ “di quelli di Motta”, dopo aver incontrato i vari gruppi delle parrocchie del Duomo, San Giovanni e Villanova, dal catechismo all’Azione Cattolica, dagli Scout ai chierichetti, fino ai vari gruppi di giovani. Se dovessimo rispondere, diremmo che anche per noi questi incontri hanno riempito di gioia e speranza il nostro cuore e sono stati motivo di scoperta di nuovi aspetti della nostra vocazione e occasione di metterci in gioco con coraggio per annunciare il Signore, facendo conoscere il Seminario, ma anche le nostre esperienze di vita, nell’ascolto della Parola di Dio e nella condivisione della vita insieme.

Nel contesto di questi giorni mottensi, abbiamo avuto modo di scoprire anche “il polo di Carità” che sorge attorno al Santuario della Madonna dei Miracoli, e che si occupa dell’assistenza degli anziani, dei disabili e dei malati. Incontri che ci hanno testimoniato la dedizione al servizio degli altri caratterizzato da uno stile cristiano.

Un grande grazie lo rivolgiamo ai sacerdoti di Motta: don Vittorino, don Claudio e don Giuseppe, che ci hanno accolti facendoci sentire a casa, aprendo a noi le porte di queste belle realtà parrocchiali senza farci mancare niente. Inoltre un sincero ringraziamento lo dobbiamo alla comunità dei frati francescani del Santuario, e in particolare al guardiano padre Mario, che ci hanno ospitati con generosità e con i quali abbiamo condiviso bei momenti di preghiera e di fraternità.

In una settimana si riesce a fare poco, ma le relazioni che nascono possono intrecciarsi e formare un nodo solido. Ce lo ha ricordato un piccolo dono che le parrocchie ci hanno consegnato al termine delle messe di domenica 20 febbraio: una lanterna piena dei nomi dei ragazzi del catechismo e dei giovani incontrati. L’abbiamo accesa, nella nostra cappella di comunità. È una luce che sa di preghiera e di speranza.

 

Marco Gaiotti e Mattia Maset

 

Qulache scatto della settimana:

Mondo S: Ultimi numeri

 

Seminario Vittorio Veneto

 
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