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Ecco allora quanto è importante il tema di questo primo incontro della Scuola di Preghiera: “Gioia nel cielo… quando vediamo il suo Volto”. Potremmo anche tradurlo così: “Gioia nel cielo… quando vediamo il volto del Dio vivo e vero”. Sì… perché succede spesso che diventiamo atei, agnostici, non credenti… o semplicemente “credenti che non credono”, perché abbiamo sbagliato volto… cioè, abbiamo sbagliato Dio! E quando tu credi in un dio che è morto e falso, cominci a diventare ateo. E – mi verrebbe da aggiungere – per fortuna!

Ma come può accadere questo?! Dopo anni di catechismo in parrocchia, di campiscuola, di gruppo, di Grest… e la prima comunione e la Cresima… come può accadere che diventi ateo? Beh, se ci pensate è semplice. Mentre tu stai crescendo, e con te sta crescendo anche la tua fede, ad un certo punto può succedere che tra te e il Dio vivo e vero si intrometta un “terzo incomodo”… e tu non te ne accorgi. Continui ad andare a Messa la domenica, fai il Grest e intanto questo “terzo incomodo” comincia a disegnare nel tuo cuore una caricatura di Dio, una specie di “dio minore”… e tu non te ne accorgi. Continui ad andare ai campiscuola e ti confessi e magari vai anche alla Scuola di Preghiera e intanto questo “terzi incomodo” continua il suo disegno nel tuo cuore. Prima usa la matita, poi il grigio, poi il carboncino… non usa i colori, perché non gli piacciono. E intanto disegna, disegna… Al primo momento di crisi, quando il tuo cuore comincia a sentire il bisogno del Dio vivo e vero, cosa ti ritrovi addosso? Gli idoli… questi “dei minori” che il “terzo incomodo” ha disegnato, indisturbato, e ha tenuto lì, nascosti, fino a quel momento.

Ne volete conoscere qualcuno? Ve ne presento tre, ma sono molti di più!

  • Il primo: il “dio super esigente e legalista”. E’ quello dei farisei di cui ci ha parlato il Vangelo. Di fronte a lui, non puoi mai stare in pace, perché ti pare di non fare mai abbastanza… non riesci mai a farlo contento. E’ sempre lì che ti dice: “Devi fare così… devi fare colà… devi fare questo… devi fare quest’altro!”. E tu lo adori, lo metti sull’altare del tuo cuore e lo adori. E diventi esigente con gli altri, a volte anche un po’ pretenzioso e duro e fai fatica ad accettare i limiti e i difetti tuoi e degli altri.

  • Il secondo: il “dio bonaccione”. E’ fratello gemello del primo, anche se sono uno l’opposto dell’altro. Questo qui è coccoloso, è cucciolotto… dice sempre che ti vuole bene: “Ti perdono, ti perdono”, ma alla fine ti senti sempre vuoto. Al contrario del suo gemello, cerca sempre di evitarti le responsabilità…e dice di perdonarti sempre, dice di essere misericordioso… eppure, tu sei sempre insoddisfatto, inquieto, sempre più smarrito. E lo adori. Anche lui va a finire sull’altare del tuo cuore. E tu ti perdi.

  • Il terzo: il “dio usa e getta”. Questo è cugino degli altri due. Sa dire soltanto una frase: “Quando vuoi tu. Quando vuoi tu”. Cioè: quando vuoi pregarlo, lui c’è e si veste da dio onnipotente, promettendoti di risolvere tutti i tuoi problemi e i problemi del mondo. E tu ci credi! E tu lo adori… anche lui, lo adori sull’altare del tuo cuore. Poi, quando ti accorgi che ti sta prendendo in giro, allora si gira dall’altra parte e ti ride dietro, ti prende in giro, ti tratta da illuso. E tu ti arrabbi, perché ti ritrovi con i problemi di prima, ti accorgi che il mondo non è cambiato e – per di più – ti senti umiliato. “Oltre al danno, la beffa”. E allora dici: “Non crederò più in Dio”. Peccato che quello sia un idolo, non il Dio vivo e vero.

 Se questi sono “dio”, allora hanno ragione Marx e Freud: è tanto meglio essere atei! Lorenzo, sai cosa devi fare di questi idoli!

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