Preparate la via del Signore! In tutta la Bibbia si ripete questa eco… è la via dell’incontro tra Dio e l’Uomo-Adamo tracciata nel giardino di Eden… su su fino ai profeti e a Giovanni Battista, colui che anticipa immediatamente Gesù l’Emmanuele, il Dio con Noi.
Preparare la via del Signore è disponibilità ad accogliere il Dio che viene incontro, è fare la sua volontà; occorre però convertirsi ad un Dio che ha già le sue strade.
Le vie del Signore sembrano chiedere non un obbedienza a livello “umano”, ma una “docibilità”, che significa essere docili, ma anche disponibili ad apprendere sempre di nuovo o a lasciare che un altro mi insegni qualcosa.
La via che conduce davvero all’incontro con Dio stesso è solo sua: Lui decide luoghi, tempi e momenti. È lui che salva e lui è il maestro che insegna i modi per incontrarlo. Allora ci sarà un atto di fede, una esperienza cristiana. Docibilità è far si che la nostra vita sia disposta all’incontro, che la via sia la sua, non che le vie di conversione diventino “nostre”. A noi occorre im-parare questa via.
La sua via è la via di una parola che si fa comprensibile e che possiamo imparare e praticare facendola diventare preghiera, allargando la nostra umanità con percorsi già scritti ma spesso non esplorati e quindi non ancora nostri.
Le strade e i sentieri non percorsi con continuità, restano vecchi e sempre meno praticabili… se non si sono imparati …praticandoli.
Certe vie del Signore sembrano strade autunnali piene di foglie cadute, marce di pioggia, strade sdrucciolevoli e abbandonate. Ma se andiamo e veniamo con più fedeltà, se le pratichiamo e le ripuliamo diventano davvero percorribili, come strade conosciute. Giovanni Battista ha sentito il compito di ripulire le vie del Signore attraverso un battesimo purificatore. Il nostro essere battezzati nello Spirito Santo vale ancora di più: ci dà quel coraggio di annunciare con gioia che quella strada tra l’Uomo e Dio, passa per un giardino meraviglioso ed è sempre aperta.
Apriti!
Signore, apri le nostre orecchie
affinché non siamo sordi
agli appelli del nostro prossimo.
Apri le nostre bocche
perché possa sgorgare sincera
la voce dell'affetto e della stima.
Apri le nostre mani
perché siano capaci di stringere le mani di tutti.
Apri i nostri cuori
affinché vibrino all'unisono col tuo,
vivendo emozioni
che conducono a scelte concrete
e sentimenti che resistono
alla corsa del tempo e dei tempi.
Dimentica te stessa,
dimentica tutto,
getta i tuoi sguardi sull’infinito,
attendi, attendi sempre…
Pierfortunato Raimondo