Dio esaudisce o no le nostre preghiere? Chissà se anche noi qualche volta ce lo siamo chiesti. Questo dubbio si fa presente anche in chi apre il cuore al Signore e gli domanda con sincera disponibilità: Che cosa vuoi che io faccia? Pensieri e interrogativi nascono e crescono nella testa, insieme ad una paura: arriverò mai a capire? Come uscirò da questa situazione di nebbia? Nel Vangelo Gesù ci assicura che Dio «farà giustizia prontamente» a chi grida a lui. Con questa frase Gesù non vuole accrescere la nostra ansia, ma alimentare la nostra pazienza; ci invita a gridare al Signore, ad insistere con Lui, a lottare con Lui, ad aspettare con fede. Ma aspettare quanto? L’avverbio prontamente farebbe pensare che dobbiamo aspettare poco, ma Gesù non si riferisce ad una questione temporale, non vuol dire subito, ma sicuramente. E nell’attesa, che fare? O meglio, l’attesa che fa in noi? Se abitata dalla fede (…il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?), l’attesa prepara il nostro cuore a ricevere quanto il Signore sicuramente ci darà, ci rende più liberamente disponibili ai suoi progetti, perché «Dio esaudisce sempre: non le nostre richieste, ma le sue promesse» (D. Bonhoeffer).
Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose,
dal fango della palude;
ha stabilito i miei piedi sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore.
Beato l’uomo che ha posto la sua fiducia nel Signore
e non si volge verso chi segue gli idoli
né verso chi segue la menzogna.
Quante meraviglie hai fatto,
tu, Signore, mio Dio,
quanti progetti in nostro favore:
nessuno a te si può paragonare!
Se li voglio annunciare e proclamare,
sono troppi per essere contati.
Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo.
Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».
dal Salmo 40