Ma poi si pentì…
Dietro questa espressione si può intravedere un travaglio interiore, con pensieri e sentimenti contrastanti che attraversano un cuore diviso. Si tratta di una condizione non facile da vivere, ma anche feconda.
L’inquietudine, il sentirsi in colpa, il rimorso sono stati d’animo che rappresentano un’occasione di maturazione, se non si reagisce fuggendo.
Occorre innanzitutto accogliere ciò che nasce dal profondo del cuore; poi confrontarlo con il faro che è la Parola di Dio e chiedere consiglio allo Spirito Santo: per avere la capacità di riconoscere il proprio peccato e la propria durezza, per avere l’umiltà di tornare sui propri passi, per nutrire la speranza che si può certamente ancora rimediare, per avere il coraggio di fare ciò che si è scoperto essere giusto.
Non c’è pretesto che tenga di fronte a Colui che è venuto a chiamare i peccatori per risollevarli, per dare loro vita, per renderli suoi collaboratori nell’annuncio e nella testimonianza della buona Notizia.
Una felice espressione di Henri J.M. Nouwen parla del prete come di un guaritore ferito: come dire che la vocazione sacerdotale non richiede come requisito l’impeccabilità (non umana oltre che non auspicabile), ma un cuore in cui convivano armonicamente la lucida e costante consapevolezza del proprio peccato e della propria fragilità, e la gioia di poter confidare sempre sulla fedeltà del Signore, di poter gustare la sua misericordia, di poter maturare con il suo aiuto.
All’intercessione di Maria, che sapeva custodire nel cuore gli avvenimenti della sua vita (cfr. Lc 2, 19.51) riconoscendo la trama che il Signore stava tessendo e fidandosi di Lui, chiediamo la grazia di un cuore unificato.
Signore, tendi l'orecchio, rispondimi,
perché io sono povero e misero.
Custodisimi perché sono fedele;
tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida.
Pietà di me, Signore,
a te grido tutto il giorno.
Rallegra la vita del tuo servo,
perché a te, Signore, rivolgo l’anima mia.
Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi t’invoca.
Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche.
Nel giorno dell’angoscia alzo a te il mio grido
perché tu mi rispondi.
Fra gli dèi nessuno è come te, Signore,
e non c’è nulla come le tue opere.
Tutte le genti che hai creato verranno
e si prostreranno davanti a te, Signore,
per dare gloria al tuo nome.
Grande tu sei e compi meraviglie:
tu solo sei Dio.
Mostrami, Signore, la tua via,
perché nella tua verità io cammini;
tieni unito il mio cuore,
perché tema il tuo nome.
dal Salmo 86