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Vivi per amore non per talento
(Mt 25, 14-30)

Sia ben chiaro da subito: nel Vangelo in genere e in questa pagina in particolare non funziona la nostra mentalità di calcolo dei profitti e dei ricavi. I talenti non contano per prendere parte alla gioia del Signore! Infatti prende parte alla sua gioia solo chi ama con coraggio e scopre che nel dono impegnato di se stesso partecipa già alla grandezza dell’amore di Dio: questa è la ricompensa.

Purtroppo però, la paura ci gioca brutti scherzi e ci porta a trasformare nel cuore e nei pensieri il volto del Signore. Non lo riconosciamo più affidabile e generoso, ma ci diventa un padrone esigente e spietato, pronto a punire e a richiedere di più di quello che ci ha dato.
Questa paura ci blocca! A causa di essa cambiamo un progetto costruttivo, anche se impegnativo, in una “uscita di sicurezza”. Così la vita, dono che acquisisce valore inestimabile ad ogni sì detto con generosità e disponibilità al Padre, diventa un capitale sentito come nostra esclusiva proprietà, un bene privato da proteggere ad ogni costo contro di lui e contro le sue chiamate. In tal modo ciò che ci viene affidato secondo le nostre capacità diventa un “peso”, una palla al piede che ci limita e ci allontana, già nel cuore, da quella bontà del Signore, il quale mette alla prova chi vuole chiamare figlio e amico. Un dono e una responsabilità che il servo pigro e pauroso rifiuta a causa della sua poca fede.

Ma c’è un antidoto: fidarsi di colui che ci chiama perché ci ama da sempre. La questione delle scelte per cui vivere si risolve nella qualità e grandezza della nostra fede ovvero nella capacità di credere all’amore di Dio per noi. Solo questo può vincere ogni paura. Solo l’uomo che gusta l’amore misericordioso di Dio, supera la paura di fallire e riesce ad amare e a lasciarsi amare per quello che è e non per il talento che ha.

 

VOCAZIONE

Vocazione è la parola
che dovresti amare di più
perché è il segno
di quanto tu sia importante
agli occhi di Dio.
È l'indice di gradimento presso di Lui,
della tua fragile vita.
Si, perché se ti chiama,
vuol dire che ti ama.
Gli stai a cuore, non c'è dubbio.
In una turba sterminata di gente
risuona un nome: il tuo!
A te non ci aveva pensato nessuno.
Lui si!
Davanti ai microfoni della storia,
ti affida un compito su misura per Lui!
Si, per Lui, non per te.
Più che una “missione”
sembra una “scommessa”.
Una scommessa sulla tua povertà.
Ha scritto “ti amo” sulla roccia,
non sulla sabbia
come nelle vecchie canzoni.
E accanto ci ha messo il tuo nome.
Forse l'ha sognato di notte,
nella tua notte. Alleluia!
Puoi dire a tutti:
non si è vergognato di me!

Don Tonino Bello

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