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LettVoc TO26

Mc 9,38-43.45.47-48

Una parola ritorna oggi con insistenza: scandalo. Una parola che risuona con echi molto attuali, spesso legata a vicende di cronaca, oscure o dolorose.

Consultando il vocabolario, però, si può scoprirne un contenuto più profondo: scandalo, infatti, “deriva dal latino tardo scandălum e dal greco σκανδαλον”, dove entambe significano ostacolo, inciampo, insidia.
Lo scandalo è perciò qualcosa che mi ostacola, che mi impedisce di stare in piedi nel mio cammino, una insidia che minaccia la stabilità del mio andare, un ostacolo che non mi permette di proseguire tranquillamente sulla mia strada.

Detto questo, la domanda che potrebbe subito farsi spazio in me è: quali sono gli scandali, gli ostacoli che mi frenano, che mi rallentano nel mio cammino dietro a Gesù, nella mia ricerca vocazionale?

Ma attenzione, però! Non possiamo fermarci a questo interrogativo, tantomeno ad una nostra personale risposta. Gli scandali vanno pure affrontati, e c’è modo e modo di affrontarli.
Davanti ad uno scandalo, ad un ostacolo, può generarsi clamore, condanna, giudizio, paura, vergogna. Ma può anche nascere la volontà di superarlo. A questo ci esorta oggi Gesù, in modo chiaro e forte: se riconosci essere presente in te qualcosa che ti da scandalo, che ti ostacola, che ti fa inciampare, devi toglierlo, devi eliminarlo, devi sbarazzartene. Per abbracciare lui totalmente, con una decisione ferma e convinta.

Può costare fatica, sacrificio… eppure Gesù assicura fiduciosamente che: “È meglio per te”.
Ha ragione! È meglio infatti una strada sicura e senza ostacoli, senza pericoli di inciampare, che un cammino incerto, rallentato dalla paura di cadere…

Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido».
Mille cadranno al tuo fianco
e diecimila alla tua destra,
ma nulla ti potrà colpire.
Egli per te darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutte le tue vie.
Sulle mani essi ti porteranno,
perché il tuo piede non inciampi nella pietra.
«Lo libererò, perché a me si è legato,
lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e io gli darò risposta;
nell’angoscia io sarò con lui,
lo libererò e lo renderò glorioso.
Lo sazierò di lunghi giorni
e gli farò vedere la mia salvezza».
(dal Salmo 90)

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