Si chiama “Seminarmonia” ed è una iniziativa nata l’anno scorso, per dare voce – è proprio il caso di dirlo – al Seminario e a chi lo sostiene attraverso la musica e il canto. L’alleanza tra musica e Seminario è una realtà viva e consolidata. Per rendersene conto basterebbe sfogliare gli annali della storia del Seminario e dei suoi abitanti, dove compaiono qua e là musicisti, compositori, amanti della polifonia o del canto gregoriano; ma basterebbe anche solo passare per i corridoi, per sentir canticchiare i giovani seminaristi durante le pulizie o vederli all’opera mentre si cimentano con le prove di canto, mettendo insieme le loro voci e allenandosi a cantare sullo stesso ritmo: un’impresa non sempre facile, ma necessaria (e sorprendentemente bella, quando ci si riesce!). Già, perché il canto corale è metafora di quello che un giorno saranno chiamati a fare da preti, armonizzando le loro voci e quelle delle persone che saranno loro affidate nelle nostre comunità cristiane, per evitare stonature e “prendendo la nota” che lo Spirito Santo intonerà.
Chi meglio dei cori può insegnarci tutto ciò? Così nasce Seminarmonia: tre serate di novembre (sabato 7 a san Polo – sabato 14 a Francenigo – sabato 21 nell’Aula magna del Seminario a Vittorio Veneto) dedicate all’ascolto di bella musica “fatta in casa”, eseguita cioè da cori (parrocchiali e non) delle nostre terre, che ringraziamo per aver accolto l’invito. Le loro esecuzioni ci offriranno lo spunto per raccontarvi qualcosa di noi, della vita che come seminaristi ed educatori viviamo qui, per “aprire le porte” a chi vuole conoscere da vicino la vita di chi si prepara oggi ad essere un buon prete domani. A tutto ciò vi risponderemo in musica, contando sulla vostra presenza e il vostro sostegno. Un ringraziamento particolare, oltre alle corali e ai loro direttori, presidenti e responsabili, anche alle parrocchie che ospiteranno i concerti e a chi ci vorrà aiutare con un po’ di sana pubblicità.