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LettVoc TO25

Mc 9, 30-37

 

Chi non vuole essere primo?!

Essere primo, essere riconosciuto per quello che si fa o si dice, insomma essere qualcuno.
Un desiderio che, in misure diverse, abita il cuore di tutti gli uomini.
Anche in quello dei discepoli di Gesù.
Quelli di un tempo. Come quelli di oggi.

Gesù sembra prendere sul serio questa ambizione dell’uomo di ogni tempo.
Ma la apre ad una nuova prospettiva, le dà un contenuto nuovo.

Vuoi essere primo?
Sii l’ultimo. Fatti servo di tutti.

Sii l’ultimo.
Come ha fatto Lui. Il mondo si cambia stando con gli ultimi, facendosi ultimo.
La nuova prospettiva ce la offre Gesù stesso che si è “consegnato nelle mani degli uomini”,
che si è lasciato inchiodare alla Croce.
Ce la offre Lui che è uscito dalla storia da ultimo, da sconfitto, da crocifisso;
ma vi è rientrato dopo tre giorni – e l’ha cambiata per sempre – da risorto, da vincitore, da primo!

Fatti servo di tutti.
Il contenuto nuovo è il servizio.
È l’amore capace di abbassarsi, di chinarsi sulle debolezze, sulle miserie dei fratelli…
…sentendole proprie, facendosene carico, prendendosene cura.
È l’amore di chi dà la vita per i fratelli: l’amore “più grande”…da primo posto!

La storia, anche quella personale della nostra fede,
della nostra vocazione,
può e deve puntare in alto!

Ma deve partire dal basso,
deve stare nel basso!

Come diceva nel settembre di quarant’anni fa il venerabile Giovanni Paolo I,
in una delle sue poche udienze, a proposito della “grande virtù dell’umiltà”:
Bassi, bassi: è la virtù cristiana che riguarda noi stessi”.

Vuoi essere il primo nella tua vita?
Sii l’ultimo. Fatti servo di tutti.
Stai basso!


O Dio, Padre di tutti gli uomini,
tu vuoi che gli ultimi siano i primi
e fai di un fanciullo la misura del tuo regno;
donaci la sapienza che viene dall’alto,
perché accogliamo la parola del tuo Figlio
e comprendiamo che davanti a te
il più grande è colui che serve.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
(Messale romano, Orazione Colletta del giorno)

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