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Gv 15,9–17

     Nel Vangelo di Giovanni, il comandamento di Dio non è espresso da Gesù come comandamento di amare Lui, quanto piuttosto come insistenza di “rimanere nel suo amore”. La lettera del medesimo apostolo (seconda lettura) evidenzia il senso di quel comando: “In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati”.
     “Rimanete nel mio amore”. Con questa espressione, Gesù rivela la forma dinamica dell’amore, quello vero, quello che il nostro cuore desidera, ma di cui si sente quasi sempre incapace. Quella di amare non è possibilità che l’uomo possiede in proprio, ma viene dall’altro, dal cuore stesso di Dio: chiede di essere accolta, prima ancora che di essere espressa. Essa inoltre – per sua natura – coinvolge i fratelli e stabilisce con loro legami nati dall’alto e protetti dallo stesso comando: “che vi amiate gli uni gli altri”. Infine, l’amore puro coinvolge, avvolge, “ci possiede”, urge, spinge, “perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro”, come ci incoraggia S. Paolo (2Cor 5,14-15).
     Perché la vita abbia un senso, corra verso una pienezza e si strappata alla minaccia di risultare inutile, occorre che ci si fermi a considerare a lungo questa verità: all’uomo non è possibile amare davvero che ad una condizione: che si riconosca egli stesso amato, voluto, accolto. Solo così egli potrà più facilmente sbarazzarsi di quella eccessiva cura per la propria vita, che spesso intorbida il suo cuore e gli impedisce di donare se stesso a Dio e ai fratelli, dunque di amare nella gioia.
     Se vuoi che la tua vita si arricchisca di luce e di pace, non puoi cominciare dall’amore fraterno, che pur è importante: inganneresti te stesso! Fa’ in modo che la tua vita sia risposta umile e obbediente alla chiamata di Dio e comincia con il riconoscere e il credere nell’amore che ti precede, ti crea e ti salva, quello suo appunto. E non ti mancherà la gioia, e sarai vero amico di Dio.


O Dio,
che ci hai amati per primo
e ci hai donato il tuo Figlio,
perché riceviamo la vita per mezzo di lui,
fa’ che nel tuo Spirito
impariamo ad amarci gli uni gli altri come lui ci ha amati,
fino a dare la vita per i fratelli.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

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