• FacebookLogo
  • Instagram
 

Il Seminario festeggia il patrono

“Gli antichi Vescovi e Padri della Chiesa erano fedeli al loro dovere almeno quanto noi e, tuttavia, non trascuravano la guida personale di molte anime che si rivolgevano a loro, come stanno a dimostrarlo le molte lettere che ci hanno lasciato. In questo imitavano gli Apostoli che, pur impegnati nella mietitura del mondo intero, raccoglievano qualche spiga, che emergeva, con un affetto tutto speciale e personale”.

Con queste parole San Francesco di Sales, nella Prefazione ad uno dei suoi testi più conosciuti - Filotea. Introduzione alla vita devota - motivava ai suoi lettori il tempo e le energie che proprio lui, pastore dell’intero gregge che era la sua diocesi di Ginevra, aveva dedicato alla cura e all’accompagnamento spirituale di qualche persona, di alcune anime in particolare: cammino a partire dal quale è nata l’intuizione di scrivere qualche appunto sulla “vita spirituale”e la richiesta successiva di pubblicarli in unico testo, appunto dal titolo Filotea.

Chissà se il venerabile vescovo mons. Carraro avrà avuto in mente anche questo passaggio quando nel gennaio 1957 dichiarò San Francesco di Sales quale patrono principale del nostro Seminario vescovile?

In effetti il cammino formativo e la cura educativa che offre il Seminario sono davvero  espressione concreta e visibile della cura “intensiva” e sempre più personalizzata che il vescovo diocesano, anche attraverso gli educatori, mette a disposizione di qualche giovane, di qualche spiga che emerge nella messe delle nostre comunità parrocchiali e alle quali offre “con un affetto tutto speciale e personale” la possibilità di scoprire e corrispondere alla chiamata del Signore, con un cammino personale di discernimento.

Ad un occhio puramente umano questa potrebbe apparire come una contraddizione ed una profonda ingiustizia: cosa sono 22 giovani rispetto aIMG 1101i tanti che ci sono, magari lontani e forse più bisognosi, nelle nostre parrocchie?! La domanda è lecita, ma la provocazione che ci viene da San Francesco è molto più profonda e ci chiede di non essere rassegnati ai piccoli numeri o al “così vanno le cose oggi”. Piuttosto non dobbiamo stancarci di chiederci, dal vescovo ai preti, dai consacrati agli operatori pastorali: quanto ci sentiamo realmente impegnati e coinvolti in quest’opera educativa? Quanto siamo capaci o vogliamo davvero investire nell’accompagnamento personale- spirituale dei nostri giovani? Quanto ri-chiamiamo i nostri giovani alla possibilità che il Signore li stia chiamando ad una vita donata a Lui e ai fratelli come preti?

Non si tratta di fare preferenze o discriminazioni, tantomeno di dedicarsi ad un settore della pastorale abbandonando tutto il resto: impegnarsi come pastori (ma anche come operatori pastorali!) nella cura spirituale e nella guida personale ci aiuta a prendere sempre più consapevolezza e a manifestare i tratti materni e paterni di una Chiesa che è capace non solo di generare alla fede ma pure accompagna e sostiene i suoi figli affinché possano maturare e portare frutto, accogliendo con gioia e generosità la loro vocazione.

È per questo che domenica prossima, 24 gennaio, memoria liturgica di San Francesco di Sales, noi educatori (e i seminaristi) desideriamo invitare tutta la diocesi a far festa con noi: dalle famiglie ai sacerdoti, dagli animatori alle catechiste e a quanti altri vorranno unirsi. Alle ore 20.00, nella Cappella del S. Cuore, pregheremo i Vespri con il nostro vescovo Corrado e poi ci sposteremo nei refettori per un po’ di festa insieme e per la tradizionale Tombola, organizzata dai giovani del Seminario Minore.

Sotto la guida e l’esempio del nostro santo patrono, vogliamo manifestare “un affetto tutto speciale e personale” ai nostri seminaristi, rinnovando la nostra fiducia e il nostro impegno (personale ed ecclesiale) per l’opera educativa del Seminario.

 

don Paolo Astolfo
con l’équipe formativa del Seminario

Share

Mondo S: Ultimi numeri

 
 
Back to top