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20190818 XX Tempo Ordinario C

Lc 12,49-53

In questa calda estate, dopo aver ascoltato il Vangelo odiermo, verrebbe da dire che la vocazione, la missione di Gesù, è quella di piromane: è venuto per gettare fuoco sulla terra (cf. Lc 12,49), è venuto per incendiarla!

Battute a parte, l’immagine del fuoco che Gesù dice di essere venuto a portare ci ricorda il fuoco della Parola che arde nel cuore dei profeti come Geremia, Elia; o nel roveto davanti agli occhi stupiti di Mosè.

Il fuoco che Gesù è venuto a portare è la Parola di Dio. E davvero la Parola di Dio è come un fuoco che purifica i nostri desideri, che brucia i nostri peccati, che illumina i nostri dubbi e le nostre attese, che riscalda le nostre tiepidezze e chiusure, che scioglie le nostre tensioni e rigidità…

Quanto vorrei che fosse già acceso” (Lc 12,49). Gesù attende che lo facciamo entrare nella nostra vita, desidera che non abbiamo paura di aprirci alla sua Parola, alla sua Grazia!

Come con Geremia e Mosè, ci chiama per nome e vuole svelare anche a noi la nostra vocazione, la nostra missione.

Apriamo il nostro cuore al Signore, lasciamo che il fuoco della sua Parola ci illumini e riscaldi. È fuoco generatore di vita, di vita nuova in Lui!

Non senti?! Chiama anche te!

 

Signore Gesù Cristo,
tu sei il sole che sempre sorge, ma non tramonta mai.
Tu sei la fonte di ogni vita, crei e sostieni ogni vivente.
Sei la fonte di ogni alimento, materiale o spirituale,
che ci nutre sia nel corpo che nell’anima.
Sei la luce che dissipa le nubi dell’errore e del dubbio,
e mi precedi a ogni ora del giorno,
guidando i miei pensieri e le mie azioni.
Possa io camminare nella tua luce,
essere nutrito da quello che tu mi dai,
essere sostenuto dalla tua misericordia
ed essere riscaldato dal tuo amore.

(Erasmo da Rotterdam, Preghiera dell’alba)

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