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20190120 II Tempo Ordinario C

 

Gv 2,1-11

“L’acqua fa male e il vino fa cantar”. “L’acqua marcisce i pali”… Nelle nostre terre venete, dove la produzione e la passione per il vino sono un elemento caratterizzante l’economia e la vita quotidiana, possiamo ben immedesimarci nel disagio degli sposi di Cana che non hanno più vino per festeggiare le loro nozze: avere solo acqua da offrire a degli ospiti, a degli invitati ad una festa, crea sempre imbarazzo e ti fa sentire inadeguato.

A ben pensare, però, non è una situazione così rara. Riconoscere la mancanza di un elemento imprescindibile per la vitalità e la felicità del tuo cammino può apparire un fallimento: eppure è il punto di partenza di qualsiasi scelta vocazionale…

Proviamo a pensare ad un prete o ad una consacrata! La mancanza di vino può essere letta come la mancanza di una donna o di uomo al tuo fianco perché hai scelto di donare il tuo amore a tutti senza trattenere nessuno, oppure come la mancanza della libertà di decidere di fare quello che vuoi tu perché ti sei messo a disposizione dei fratelli e hai promesso obbedienza a qualcun altro, oppure ancora come la mancanza di disporre di beni in abbondanza perché hai scelto il Bene più grande e vuoi condividere la semplicità di chi non ha nulla ma sa che il Padre non fa mancare nulla ai suoi figli.

Se poi vogliamo scendere più in profondità nell’identità personale di ciascuno, possiamo facilmente riconoscere che mancanze, limiti, debolezze, senso di inadeguatezza, caratterizzano l’esistenza di tutti.

Come uscire da questa situazione di apparente stallo? Ce lo dice Maria, anzi lei ci mostra direttamente la via d’uscita: andare da Gesù, affidare a Lui le mancanze chiamandole per nome (“Non hanno vino”), dare spazio, voce e concretezza alla sua Parola e non tanto alle nostre ansie e paure (“Qualsiasi cosa vi dica, fatela”)!

La sua presenza non funziona di certo come un “tappabuchi”: non è Lui a coprire la mancanza di vino, sostituendosi ad esso. Ma è con Lui che possiamo essere certi che anche l’acqua può diventare vino…vino buono!
Con Lui anche una vita apparentemente priva di affetti, di libertà e di beni può trasformarsi in una esistenza ricca di Amore, per tutti!


"Prendi, o Signore,
e accetta tutta la mia libertà,
la mia memoria,
il mio intelletto,
a mia volontà,
tutto quello che ho e possiedo.
Tu me lo hai dato;
a te, Signore, lo ridono.
Tutto è tuo:
di tutto disponi
secondo la tua piena volontà.
Dammi il tuo amore e la tua grazia,
e questo solo mi basta".
(S. Ignazio di Loyola)

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