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«Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Si tratta di parole dure, dette da un uomo “alternativo”: Giovanni Battista «portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico». Eppure la gente accorreva da ogni parte per ascoltare, farsi battezzare e confessare i propri peccati.

Questo fatto ci interroga: a volte siamo preoccupati di “edulcorare”, alleggerire, relativizzare le esigenze del Vangelo, per noi e per gli altri.

Sì, Gesù ha detto così, però…

Invece la bellezza, la fecondità e la forza di liberazione della Parola si possono sperimentare solo nel metterla in pratica, senza troppe obiezioni («chi fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla», Gc 1,25). Ne abbiamo tanti esempi quanti sono i santi, Giovanni Battista compreso.

L’invito esigente alla conversione, allora, se in un primo tempo si presenta a noi come un carico pesante, come un sacrificio da fuggire, in realtà è una grande possibilità per vivere davvero, per portare frutti di amore, di pace e di gioia.

Tutto ciò grazie a Dio che si avvicina a noi nella persona del Figlio Gesù, la Parola; se lo accogliamo, Dio entra nel cuore ispirando sentimenti, desideri e decisioni: allora tutto può cambiare. Scrive san Bernardo: «poiché sono beati coloro che custodiscono la parola di Dio, tu custodiscila in modo che scenda nel profondo della tua anima e si trasfonda nei tuoi affetti e nei tuoi costumi».

Non potrebbe esserci una parentela tra conversione e vocazione?

Quest’ultima può sembrare all’inizio una minaccia ai nostri progetti, un intervento di Dio “a gamba tesa” nella nostra vita.

Se ci lasciamo precedere dall’amore di Dio, però, la vocazione si rivela progressivamente come la grande possibilità per camminare verso la pienezza e la verità di noi stessi, a servizio degli altri.

 

 

Vieni, Signore della vita,

perché io viva la vita per intero;

vieni, Dio della felicità,

perché gusti per intero la felicità;

vieni, Dio della speranza,

perché mi impegni con speranza

per la vita e la felicità di ogni uomo.

Attendo con pazienza la tua venuta,

la tua luce, il tuo messaggio, il tuo amore

per lasciarmi prendere

nella tua intima presenza.

Vieni, Signore Gesù,

vieni in mezzo alle cose e alle persone,

vieni a confortare,

vieni a rivelare l’amore del Padre.

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