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La sincerità del cuore: condizione fondamentale per vivere la preghiera e poter così realmente incontrare Dio. Il termine sincerità esprime, tra le altre cose, l’attitudine a dire la verità.

Nella preghiera, qual è la verità che siamo chiamati a riconoscere?

Che Dio è grande, è buono, è misericordioso, è creatore, è padre; e che noi siamo piccoli, fragili, incoerenti, egoisti MA figli amati, perdonati, graditi sempre e comunque al Padre, restituiti alla vita dal mistero della morte e risurrezione di Gesù. Ecco la verità stupenda che possiamo sperimentare nella preghiera.

Per scoprirla, però, occorre imparare da Maria, l’umile serva in cui il Signore ha fatto grandi cose. Se siamo “pieni di noi stessi” la presenza discreta del Signore non può far breccia; se ci “svuotiamo di noi stessi”, dei nostri (illusori) meriti, delle nostre rivendicazioni, del nostro orgoglio, allora veniamo riempiti dello Spirito Santo e l’Amore di Dio ci dà una forza e una pace che vanno ben al di là delle nostre aspettative.  

Certe situazioni di fatica, sofferenza, fallimento di cui tutti facciamo esperienza possono farci maturare nella relazione con Dio: se ti scopri povero, se non hai più nulla su cui contare, rimane soltanto Lui… e ti basta.

Allora l’affidamento a Lui non avviene nonostante, ma proprio nella nostra debolezza, nel nostro essere peccatori.

Il sì che si può rispondere al Signore è possibile in virtù del Suo amore, non delle nostre capacità, successi, abilità.

Siamo chiamati perché amati e possiamo rispondere anche se siamo poveri... anzi possiamo rispondere se siamo poveri.

 

Amami così come sei ad ogni istante

e qualunque sia la situazione in cui ti trovi,

nel fervore o nell’aridità,

nella fedeltà o nell’infedeltà.

Amami così come sei, io voglio l’amore del tuo cuore povero e indigente.

Se, per amarmi, aspetti di essere perfetto, non mi amerai mai.

Non potrei io forse trasformare ogni granello di sabbia

in un angelo radioso di purezza, di nobiltà e d’amore?

Non potrei, con un solo gesto della mano,

far nascere dal niente migliaia di santi

cento volte più perfetti di quelli che già ho creato?

Non sono forse Onnipotente?

E se io invece preferisco il tuo povero amore?

Da Marie Claire , “La mia preghiera di oggi” 

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